Spesso si sente parlare di buoni pasto. Ma quante ore bisogna lavorare per ottenerli? Ecco la risposta che in molti stanno cercando.
Spesso capito che, a causa di un orario di lavoro molto intenso, si resti fuori casa per una giornata intera e quindi si va alla ricerca di un posto in cui sfamarsi visto che sul posto di lavoro non vi è un servizio mensa. In questi casi, il rischio che si corre è di spendere una cifra molto elevata per pranzare in un ristorante, somme che a fine mese, danno vita ad una spesa elevata.
Fortunatamente, in casi del genere è possibile sfruttare i celebri buoni pasto, delle agevolazioni previste solo dai contratti aziendali o collettivi di categoria e che quindi interessano solo alcune categorie di lavoratori che possiedono dei requisiti particolari tra cui anche quante ore si lavora nell’arco di una giornata.
In che modo si riescono a maturare i buoni pasto
Quando si parla di buoni pasto, si fa riferimento a dei metodi di pagamento elettronico o cartaceo il cui valore varia da un minimo di 2 euro fino ad un massimo di 15 euro e attraverso i quali il dipendente ha la possibilità di comprare del cibo.
Questi sono una sorta di benefit non retributivi ed essenziali e quindi non sono soggetti a tassazione anche se il datore di lavoro non è costretto a darlo per obbligo ai propri dipendenti a patto che non sia indicato all’interno del contratto collettivo di categoria.
I buoni pasto vengono ottenuti di diritto per tutti quei lavoratori dipendenti assunti a tempo pieno o part-time oppure per i collaboratori a progetto insieme a coloro che lavorano da smart working nel caso in cui sia previsto nell’accordo individuale con l’azienda.
Ogni buono pasto risulta essere nominativo e quindi non è possibile cederlo a terze persone e possono essere cumulabili fino alla cifra massima di 8 buoni. Questi devono essere spesi per tutto il loro valore e non danno diritto ad ottenere resto. Si tratta di voucher che vengono usati per acquistare dei pasti pronti e presso esercizi convenzionati con l’azienda.
Sono strumenti a carattere assistenziale e che quindi danno la possibilità ai lavoratori di ottenerli solo durante i giorni in cui vanno a prestare servizio. Ma detto ciò, in che modo si maturano i buoni pasto?
In genere i buoni pasto si maturano nel momento in cui ogni dipendente lavora almeno per sei ore al giorno oppure per tre ore di lavoro straordinario a seguito della ripresa. La pausa pranza ha una durata che non va oltre i 30 minuti.
Tutti i buoni pasto vengono erogati una volta al mese da parte dell’azienda per un numero pari alle giornate di lavoro del mese precedente.