Il rientro in ufficio magari potrebbe essere accompagnato da un dolcetto o magari dai drink analcolici che hai imparato ad apprezzare mentre eri in vacanza. Ma potresti essere sanzionato perché ti porti una lattina al lavoro?
Quando si tratta di posti di lavoro ci sono diverse categorie di cose che vanno tenute nella debita considerazione. Da una parte c’è quello che dice la normativa specifica su come ci si comporta e come non ci si comporta nei luoghi di lavoro.
Poi ci sono le policy aziendali, che sono quei regolamenti che ogni azienda mette in pratica perché il lavoro venga svolto al meglio e in sicurezza. Ma oltre a quello che è scritto ci sono anche ovviamente alcune regole che non sono scritte. Si tratta di quelle che un tempo si chiamavano regole di decenza e che potremmo chiamare decoro o rispetto del posto di lavoro.
A meno che non lavori in un stabilimento balneare, per esempio, andare al lavoro in shorts e ciabattine infradito potrebbe non essere appropriato. Ma c’è qualche regola che riguarda quello che si può bere o mangiare mentre si è in orario d’ufficio? Una domanda che sembra solo uno spunto per una conversazione davanti alla macchinetta del caffè ma che invece potrebbe diventare oggetto di riunioni dei vari direttori del personale.
La diffusione dei drink analcolici e le regole d’ufficio
Nei reparti dedicati alle bevande di moltissimi supermercati grandi e piccoli hanno iniziato a fare la loro apparizione una serie di bevande che assomigliano in tutto e per tutto alle controparti alcoliche o in alcuni casi supera alcoliche. Per i produttori di questo genere di bevande si tratta ovviamente di una mossa interessante che apre a due fette di mercato che prima risultavano off limits.
Da una parte c’è chi per esempio magari non vuole bere drink alcolici o non può bere drink alcolici e dall’altra c’è ovviamente tutto il mercato di chi, per motivi personali e religiosi, non consuma alcol.
Per avere presa anche su questi delicatissimi settori di mercato sono apparse le birre analcoliche e hanno iniziato a fare il loro ingresso I drink analcolici che promettono di avere lo stesso sapore della controparte con alcool ma senza l’inconveniente che deriva da un eventuale incontro ravvicinato con un etilometro.
Essendo drink analcolici, a parte lo zucchero e gli altri eventuali ingredienti che potrebbero trovarsi nella formulazione di questi succedanei, tecnicamente non hanno sul corpo gli stessi effetti degli originali e quindi, sempre in linea teorica, non c’è nessuna legge che ne vieti il consumo.
Proprio perché le confezioni assomigliano fin nei minimi dettagli alle confezioni dei drink che invece contengono alcool è probabile però che i datori di lavoro, per non sbagliare, adottino nel futuro prossimo se non lo hanno già fatto regolamenti che vietano di consumare tutta una serie di drink a prescindere dal tasso alcolico per evitare i furbetti.