Tra gli alimenti più gettonati quando si vuole spendere poco c’è il kebab, ormai amatissimo in Italia. Questo cibo spesso però può nascondere alcuni grossi rischi per la salute.
Per indicare la versione da asporto si parla di “doner kebab“, ma c’è chi opta per la carne pronta da prendere al supermercato e buttare in padella. In fondo questo ingrediente è la base per un pasto completo aggiungendoci il pane pita, la verdura ed eventualmente le salse, tanto che c’è chi lo considera sano se non consumato troppo spesso.
Purtroppo però il kebab presenta diverse ambiguità sulla preparazione e sull’origine dei prodotti che è giusto sapere prima di mettersi ai fornelli per cucinarlo. Non c’è da preoccuparsi se sull’etichetta sono riportati più tipi di carne dato che il kebab per non seccarsi viene preparato con un misto di pollo, tacchino e agnello.
Il problema piuttosto sta nell’origine della carne perché spesso ciò che finisce nella busta del supermercato sono gli scarti di produzione e non il prodotto di prima scelta. Un po’ come in passato si dice per il macinato degli hamburger, e che è la ragione più probabile per cui il prezzo del kebab sia così basso.
Per non buttare via nulla non è raro che nella carne finiscano anche le frattaglie degli animali (resti di cervello, cuore ecc.) ma anche cartilagini e addirittura ossi. Il rischio di intossicazioni così aumenta, anche perché il prodotto finale non viene ben controllato ma tutti i tagli vengono messi insieme per far avere allo spiedo un aspetto omogeneo. La preparazione tradizionale invece rende evidenti gli strati di carni diverse.
Molto spesso la carne messa in vendita per preparare questo piatto non è a km zero ma importata dall’estero. Viene congelato e spedito in Italia ma molti dubbi nascono sul fatto che la catena del freddo sia svolta nel modo corretto. Mai e poi mai va ricongelato il kebab una volta tirato fuori per essere cotto, a meno di non voler rischiare la salmonella.
Ma quello preparato nelle catene di cibo d’asporto spesso viene venduto per più giorni di fila. Tra i conservanti riportati sull’etichetta del kebab del supermercato non manca l’ammoniaca, usata per far sparire odori sgradevoli che insospettirebbero gli acquirenti. In più dato che la carne non è di prima scelta si aggiungono esaltatori di sapidità per camuffare il sapore reale del prodotto. Come sempre attenzione a cosa comprate e dove mangiate.