Quando si cucina il pesce bisogna fare molta attenzione per non rovinare la sua carne. Basta poco e finisce con il diventare immangiabile.
Chi ama il pesce sa quanto questo cibo sia versatile in cucina. Lo si può mangiare crudo come tartare o sashimi, fatto al forno o all’interno di zuppe o sughi per la pasta. Uno dei modi più veloci per cucinarlo però è la cottura semplice in padella, perfetta ad esempio per l’orata, lo scorfano o la sogliola.
A volte si aggiunge magari una leggera panatura, come piace ai bambini. Anche così però può capitare di commettere un errore grave che rischia di rovinare la cena a tutti. Per prevenire disastri bisogna dire che non tutti i tipi pesce sono adatti a questo tipo di preparazione.
I più piccoli come le sardine o le alici sono difficili da cuocere a puntino in padella e la loro carne si secca rapidamente lasciando ben poco da mettere sul piatto. Lo stesso si può dire per i tagli più sottili o quelli che presentano molte lische, per cui è più adatta la cottura al forno.
Un’altra dritta per preparare il pesce in padella è quello di scegliere con cura il tipo di olio. Il migliore infatti non è l’olio di oliva ma quello di vinaccioli e la ragione è legata al punto di fumo, basso per il primo e alto per il secondo. Il pesce si cucina ad alta temperatura e per questo è meglio optare per un olio più stabile dal punto di vista termico.
Mai cuocere il pesce in questo modo
Definito che taglio di pesce e che olio usare, si arriva al momento cruciale ossia quanto farlo cuocere per ogni lato. Diversamente dalle bistecche infatti il pesce si cucina rapidamente e non ci si può certo allontanare dai fornelli una volta messo in padella. L’ideale è non più di 5 minuti per lato anche per i tagli più grossi, altrimenti ci si può ritrovare con della carne stopposa e dura.
Poiché branzino, tonno o salmone possono avere bisogno di mezzo minuto in più o in meno per essere ben cotti c’è un metodo più accurato per controllare il pesce. Occorre un termometro da cucina per alimenti che va inserito in modo che la punta arrivi alla parte interna della carne.