Aumenta l’obesità nel mondo, ma a che cosa è dovuta? Le vere cause di questa malattia vanno contro i luoghi comuni.
L’obesità è una delle malattie più comuni nei Paesi industrializzati e difficili da combattere. Questa condizione è molto pericolosa per la salute, a causa dell’aumento di problemi cardiovascolari, diabete e altri disturbi fisici collegati a un peso eccessivo. Oggi il 35% delle persone nei Paesi industrializzati soffre di obesità, con un aumento considerevole negli ultimi anni.
L’obesità è da distinguersi dal semplice sovrappeso. Si trova in questa situazione chi supera almeno di 20 chili il suo peso ideale, che è stabilito dal BMI (indice di massa corporea), struttura fisica e percentuale di grasso.
La causa di questa condizione deriva da tanti fattori, che spesso non sono connessi soltanto con la tanta disponibilità di cibo e con uno stile di vita alimentare errato o con l’avere molta fame.
La causa dell’obesità al di là dei luoghi comuni
Il luogo comune che spesso si sente sulle persone obese è quello dell’eccessivo amore per il cibo e fame eccessiva. Questi stereotipi portano al fenomeno del bodyshaming ( o grassofobia), discriminazione della quale se ne sta parlando soltanto negli ultimi 10 anni. Ciò porta a una visione errata dell’obesità e porta queste persone ad avere sensi di colpa nei confronti del loro eccessivo peso.
Trasmissioni come “Vite al Limite” stanno portando a modificare la percezione dell’obesità al di là dei soliti luoghi comuni che tendono a stigmatizzare chi è “grasso”. Molti dei pazienti del dottor Nowzaradan hanno, infatti, storie di disagi psicologici molto profondi che li hanno portati a ingrassare parecchi chilogrammi.
Gli psicologi, infatti, hanno riscontrato che le persone obese hanno sviluppato questo comportamento già dai primi anni dell’infanzia e la maggior parte di essi sono in sovrappeso da quell’età per educazione errata o traumi avvenuti in questa fase della loro vita. Non c’è la fame dietro la voglia irrefrenabile di mangiare, ma solo il desiderio di colmare un vuoto interiore.
Ad alimentare questi traumi sono spesso le figure principali per il bambino, come i genitori e parenti dei quali si occupano. Spesso l’errore più comune da parte degli adulti di riferimento è quello di compensare il dolore del bimbo dando loro del cibo, anziché amore. Esso crescerà con l’idea che questo serva a colmare lo stress e il dolore o, addirittura, la solitudine.
Secondo gli esperti ci sono diversi tipi di obesi: gli iperfagici prandiali, i grignotteurs, i binge eaters. I primi sono quelli che amano il cibo e mangiano molto durante i pasti; i secondi lo fanno ad ogni ora del giorno, per colmare la noia, l’ansia e malessere. Poi ci sono i binge eaters che è un vero e proprio disturbo psicologico che porta a mangiare senza sosta in un solo episodio, che può essere anche frequente durante l’arco di una settimana.
I disturbi alimentari, infatti, sono una componente fondamentale sull’obesità e sullo sviluppo di questa condizione. Il problema è così preoccupante negli ultimi anni, poiché solo in Italia sono 4 milioni le persone che soffrono di obesità. Ciò significa che gran parte di questi pazienti rischiano di vedere ridotta la loro speranza di vita a causa di un rapporto errato con il cibo.