Allarme alimentare in Italia legato al pesce straniero: dal mercurio nel pesce spada spagnolo al norovirus nelle cozze francesi.
In estate, più che in altri momenti dell’anno, la quantità di pesce che mangiamo aumenta. Complice la possibilità magari di cenare in riva al mare o in vacanza decidere di concedersi proprio delle prelibatezze di pesce, il consumo di prodotti ittici va alle stelle.
Ma la qualità di ciò che mangiamo è sicura? Siamo certi che stiamo comprando o consumando prodotti senza rischi per la nostra salute. Purtroppo sembra che a questa domanda la risposta sia negativa. E a lanciare l’allarme è stata proprio Coldiretti.
Non mancano problemi quindi nel settore dei prodotti ittici, soprattutto legati al consumo di pesce straniero. Sembra infatti che proprio questi alimenti, più di altri, siano spesso contaminati o non controllati a dovere.
L’allarme per il pesce straniero e le richieste di Coldiretti
Ed infatti, proprio in queste ore, sono arrivate delle notizie allarmanti da parte di Coldiretti per quanto riguarda il pesce spada spagnolo con alto contenuto di mercurio, le cozze francesi contaminate da norovirus e il salmone affumicato della Danimarca contenente la Listeria.
Il report che punta i riflettori su queste problematiche è stato presentato nei giorni scorsi a San Benedetto del Tronto, uno dei principali in Italia, alla presenza del Ministro per le politiche agricole e la sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e del presidente della Coldiretti, Ettore Prandin.
Uno dei punti focali è stata l’analisi delle nuove politiche Ue, che prevedono il divieto della pesca a strascico. Secondo Coldiretti i pescatori italiani che sfruttano questa tecnica permettono il consumo di pesci nostrani, molto più sicuri di quelli esteri.
Gli allarmi alimentari che arrivano proprio dal consumo di prodotti stranieri sono tantissimi e la sfiducia che si crea nei consumatori rischia di essere irrecuperabile con danni incredibili non solo all’economia, ma anche ai posti di lavoro.
Coldiretti vuole quindi che tutti i prodotti ittici che entrano in Italia rispettino tutti gli stessi criteri di qualità che sono richiesti a quelli nostrani senza, al contempo, distruggere le tecniche e la pesca nazionale.
La situazione quindi, in termini di consumo di prodotti ittici, non è rosea. Bisogna che i consumatori facciano costantemente attenzione agli allarmi alimentari e che consumino prodotti il più possibile controllati al 100%. Solo così si può essere tranquilli mangiando pesce oggi.