Quando non ci si sente bene si mangia in bianco. Questa abitudine dalle radici lontane ha un fondamento scientifico o è solo un mito da sfatare?
Abbiamo imparato dalle nonne che se non ci si sente bene è consigliabile mangiare in bianco per restare leggeri.
Gli insegnamenti che si trasmettono di generazione in generazione rimangono radicati in famiglia. Le tradizioni si apprendono e si trasferiscono da padre in figlio, da nonno a nipote e diventano dei dogmi che nessuno può contraddire. Mai mettere la spazzola sul letto. Non contare le monete sul palmo della mano. Bisogna mangiare gli spinaci perché ricchi di ferro. Se il cibo cade per terra e si riprende entro 3/5 secondi si può mangiare. E potremmo continuare per ore.
Oggi ci soffermeremo sulla tradizione che vuole che si mangi in bianco quando non si sta bene. Influenza intestinale, febbre, mal di testa, diarrea, non c’è alcun dubbio. Bisogna mangiare in bianco per guarire in fretta. Riso o pasta con poco burro, formaggio, purea e mele. La scienza supporta tale credenza popolare?
Logica vuole che quando una persona si sente male non abbia voglia di abbuffarsi di lasagne, parmigiana o insaccati. Soprattutto in caso di problemi di stomaco può venire la nausea solamente a sentire alcuni odori forti. Ciò non significa che la scienza stabilisca che mangiare in bianco sia la soluzione da seguire.
Cosa significa poi il colore bianco? Sono di questa tonalità i latticini che sicuramente bene non fanno quando si hanno problemi di digestione. E il classico petto di pollo che si cucina per stare leggeri. Quando si cuoce eccessivamente e appaiono le righe nere significa che la carne è stata bruciato e risulta, dunque, poco digeribile nonché potenzialmente cancerogena a causa delle ammine eterocicliche. Attenzione dunque alla cottura.
Secondo la scienza, poi, non ha senso condire riso, pasta e patate con burro o poco olio extravergine. Si crea, infatti, uno squilibrio di nutrienti essendo i carboidrati più presenti rispetto alle proteine. Sì al riso in bianco in caso di diarrea o acidità gastrica ma il pasto dovrà essere completato con altri alimenti.
Più che di dieta in bianco, dunque, è bene parlare di dieta leggera per favorire la digestione. Entrano in gioco, così, altre credenze popolari. Le uova sono pesanti. Non è vero se si sceglie il giusto metodo di cottura ossia alla coque oppure in camicia. I crauti? Ottimi a inizio pasto per assumere enzimi, acido lattico e fermenti e per rafforzare le difese immunitarie.