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Carne sintetica bocciata dall’Italia, ma fa davvero male? La risposta non lascia dubbi

In Italia, la carne sintetica è stata completamente bocciata: ma fa davvero così male? Gli esperti rispondono e sollevano un dubbio. 

Martedì 18 luglio inizierà, al Senato, la discussione relativa al disegno di legge sul divieto di produrre e immettere sul mercato italiano alimenti e mangimi sintetici. Il provvedimento, voluto soprattutto dalla maggioranza di governo, ha lo scopo di offrire supporto a numerose associazioni di agricoltori e di allevatori.

Carne sintetica – Intaste.it

Se la proposta di legge dovesse passare, l’Italia sarà il primo paese a vietare la produzione e la commercializzazione di qualsiasi alimento prodotto a partire da colture cellulari.

In particolare, lo scopo del provvedimento è quello di impedire la diffusione e la commercializzazione della carne cosiddetta sintetica che, ad oggi, è già ampiamente diffusa negli Stati Uniti, in Israele e in alcuni paesi asiatici.

L’Europa sta attendendo che la ricerca offra maggiori informazioni in merito ai rischi per la salute umana, relativi al consumo di questa tipologia di alimenti.

A tale proposito il Senato, il giorno 13 luglio, ha ospitato un convegno dove sono intervenuti alcuni professori provenienti dalle Università di Trento, Pisa, Milano, Roma e Parma. È intervenuta al convegno anche la Senatrice a vita Elena Cattaneo, una scienziata di fama internazionale, e ricercatrice proprio nel campo delle cellule staminali.

Carne sintetica: fa davvero così male come dicono

Il convegno che si è tenuto al Senato il 13 luglio 2023, dal titolo “Innovazione a tavola: studiare meglio che vietare”, si è concentrato sulla proposta del governo di limitare l’importazione e la vendita di carne sintetica.

Divieto di produzione e vendita di carne sintetica -. Intaste.it

Al convegno ha partecipato anche la scienziata di fama internazionale Elena Cattaneo che ha spiegato come l’obiettivo della ricerca sia quello di conoscere meglio quali sono le possibilità di un nuovo fenomeno, come la carne sintetica.

Tramite la ricerca e lo studio, dunque, bisogna cercare di rispondere a domande mirate, con lo scopo di comprendere quali possono essere le conseguenze e gli effetti di un’innovazione.

Le decisioni devono essere sempre prese basandosi su evidenze scientifiche. La Cattaneo sottolinea come in Italia si sia deciso di assumere una decisione basandola su principi ideologici e non scientifici.

La discussione del ddl che avverrà il 18 luglio partirà da un divieto che non terrà conto dei dati che si stanno mettendo insieme per comprendere gli effetti di una scelta.

Per la Cattaneo: “C’è da avere paura di una scelta di governo che, con leggerezza, si vanta di fare del nostro Paese il primo al mondo a vietare “a priori” ogni genere di carne coltivata, mortificando i nostri ricercatori e tagliando fuori le nostre imprese dalla gara mondiale di investimenti innovativi. Inoltre, se e quando l’Efsa dovesse dare il suo “nulla osta”, l’Italia diventerebbe mero consumatore di una tecnologia prodotta altrove.”