Il ministero della Salute ha segnalato un nuovo richiamo da parte di un produttore di formaggio di pecora. Ecco i motivi dell’allerta alimentare.
Nelle scorse ore è stato pubblicato un nuovo richiamo sul sito ufficiale Salute.gov dopo quelli relativi alla Farina di mais per polenta istantanea di Molino Riva, ai Fagioli all’occhio nero di Casillo Pasquale e ai Biscotti frollini all’uvetta e misti di I Fortini, per citarne solo alcuni. Dal 1° gennaio 2023 sono centinaia i richiami ufficiali diramati dal Ministero della Salute relativi a prodotti alimentari potenzialmente pericolosi. Stavolta nel mirino dei “controllori” è finito un particolare tipo di formaggio.
Un singolo lotto ha fatto scattare l’allerta alimentare su scala nazionale a causa, come spesso accade in questi casi, di un potenziale rischio microbiologico. Sul sito del ministero della Salute la data di pubblicazione dell’allerta è quella del 30 giugno scorso, mentre sull’avviso di richiamo vero e proprio la data effettiva dei controlli è il 27 giugno 2023.
Il ministero della Salute stavolta ha segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di formaggio di pecora Canestrato di Totò a marchio C.P.F. Società Cooperativa Produttori di Formaggi per un non meglio specificato rischio microbiologico. Purtroppo in questo caso sull’avviso di richiamo ufficiale non è stata precisata la causa esatta, ovvero l’agente patogeno che ha motivato il ritiro a scopo precauzionale. Il prodotto in questione è venduto in forme da 1,8-2 kg contrassegnate dal numero di lotto 06/04/2023, corrispondente alla data di produzione, e recanti la data di scadenza 06/12/2023.
Il formaggio oggetto di richiamo è stato prodotto da C.P.F. Società Cooperativa Produttori di Formaggi nello stabilimento di via degli Artigiani 4 a Vetralla, in provincia di Viterbo, nel Lazio (marchio di identificazione CE ITD6L2N), si legge ancora nel documento ministeriale. Va da sé che, in via cautelativa, si raccomanda a chi avesse acquistato il formaggio con il numero di lotto e la data di scadenza sopra indicati di non consumarlo assolutamente, e restituirlo al punto vendita presso il quale è stato acquistato, dove sarà possibile ottenere il rimborso o la sostituzione con un altro articolo di pari valore.