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L’ultimo bicchiere di vino della serata è detto: “bicchiere della staffa”: ecco per quale motivo

Perché, a fine serata, si parla di “bicchiere della staffa”? Un’espressione la cui origine è molto interessante. Scopriamola insieme. 

La nostra lingua è talmente piena di proverbi e modi di dire, che possiamo tranquillamente dire che ce n’è uno per ogni situazione. In questo articolo, ci riferiamo nello specifico al vino.  Nella nostra vita, avremo sentito almeno una volta “Dai, beviamo il bicchiere della staffa” e sicuramente la domanda che ci veniva e viene tutt’ora spontanea è: “Ma cosa vuol dire?” Questo modo di dire è in realtà iniziato qualche secolo fa e in questo articolo vi spieghiamo il significato.

Il bicchiere della staffa- Intaste.it

Il detto, significa bere un ultimo bicchiere insieme, in compagnia, prima di andare a casa. La parola staffa si riferisce alla parte della sella che ci permette di salire e scendere da cavallo. Ai tempi, il mezzo di trasporto era proprio il cavallo e si diceva bere l’ultimo bicchiere della staffa inteso come prima di salire sul cavallo per andare a casa.

Le origini del bicchiere della staffa

Pare che questo modo di dire, sia assolutamente Italiano anche se altri Paesi usano detti abbastanza simili, ma quello che ancora non si spiega e per cui ci sono varie ipotesi è come sia diventata retorica.

Da dove proviene l’espressione ” Il bicchiere della staffa”- Intaste.it

Una prima ipotesi è quella che il detto derivi dalla tradizione Toscana e che risalga al XIX secolo. I protagonisti sono un locandieri e osti dei bar e ristoranti di un tempo. Quando gli ospiti finivano di bere o mangiare, erano accompagnati al loro cavallo proprio dai proprietari in segno di ringraziamento e riconoscenza per aver scelto la loro locanda per ristorarsi e mentre salivano in sella veniva loro dato  l’ultimo bicchiere o “bicchiere della staffa”.

La seconda ipotesi è quella di un matrimonio reale italiano avvenuto nel 1481 tra Chiara Gonzaga e Gilberto I di Borbone, Conte di Montpensier. Dopo il matrimonio, i due, viaggiando per andare in Francia per il loro viaggio di nozze, si fermarono a Torino per una breve sosta e secondo la tradizione, avrebbero bevuto il loro ultimo bicchiere prima di ripartire proprio con un piede nella staffa. Questo episodio possiamo trovarlo nel libro che lo scrittore Carlo Terra Navone ha scritto nel 1988 dedicato alle vecchie curiosità della città di Torino. Lo scrittore narra che questo ultimo bicchiere venne bevuto nella Contrada di San Pier del Gallo dove vi era l’Osteria San Giors, all’epoca uno dei migliori locali di tutta Torino.

Come si dice all’estero

Il modo di dire “il bicchiere della staffa” è usato anche in altri Paesi Europei e, a seconda delle loro tradizioni, cambia leggermente il suo significato.

In Inghilterra, dove la caccia è una tradizione secolare, le espressioni “stirrup cup” oppure “parting cup” stavano e stanno ad indicare i bicchiere di augurio che si dava ai partecipanti della caccia che veniva fatta annualmente, alla volpe. L’ultimo bicchiere che si beve da soli invece, prima di andare a letto, si chiama “nightcup”.

Anche la Svezia ha un modo di dire che più o meno significa “Bicchiere della staffa” ed è:”drink of the door” che i proprietari offrono agli ospiti prima che questi tornino a casa come augurio di buon rientro.

In Francia invece il bicchiere della staffa si dice: “le coup d’ètrier” mentre in Germania, si dice :”Scheidebecher” letteralmente detto il bicchiere prima della separazione.