I dadi da brodo o dadi da cucina sono in commercio da più di cento anni, ma non tutti sanno come vengono realizzati davvero. Scoprirlo potrebbe essere un trauma!
Questi dadi usati come esaltatori di sapore non sono altro che concentrati a base di carne o verdure o pollo, da inserire nel brodo o in altri piatti. Si chiamano dadi perché il più delle volte sono commercializzati sotto forma di cubetti ricoperti da carta d’alluminio (in scatole da dieci o venti pezzi), anche se da qualche decennio l’esaltatore è venduto anche sotto forma di brodo granulare ed estratto gelatinoso.
Di cosa sono fatti i dadi? Principalmente di sale. Circa il 60% del prodotto è infatti composto da cloruro di sodio. E poi cosa contengono? Di certo si arricchiscono di glutammato monosodico (la concentrazione varia tra il 10 e il 15%). Non mancano mai i grassi animali o vegetali, gli aromi e i conservanti. E poi c’è sempre un po’ di estratto di lievito.
Per il resto dipende dal tipo di dado. Se il dado è vegetale, ci saranno dentro un po’ di verdure. Per quello classico, ci saranno verdure ed estratti di carne. Oppure funghi, pesce, pollo e soia per le altre versioni.
Il glutammato monosodico (E621) è spesso accompagnato da ribonucleotidi di sodio (E635). E si tratta di due elementi dalla fama piuttosto negativa. Negli anni ’70 il glutammato era stato associato a una sindrome (chiamata sindrome da ristorante cinese), caratterizzata da vomito, diarrea, cefalea e vasodilatazione.
Dopo anni di ricerche, il glutammato è oggi classificato come un alimento innocuo per la salute dalle autorità sanitarie degli Stati Uniti e della maggior parte dei Paesi europei: solo in Germania e nel Regno Unito, il glutammato monosodico è vietato negli alimenti per minorenni e neonati. Quindi non è questo l’ingrediente più dannoso dei dadi.
A far male davvero nei dadi è l‘altissima concentrazione di sale. Considerando che il fabbisogno giornaliero di sale di un adulto è inferiore ai due grammi, si capisce subito che il dado è una bomba per l’organismo. Ogni dado pesa all’incirca 12 grammi. Ciò significa che contiene in media più di sette grammi di sale.
In passato, l’OMS ha stabilito un limite massimo di 5 grammi di sale giornaliero, spiegando che eccedendo da questo limite il corpo umano può subire gravi conseguenze a livello renale e cardiovascolare. Inoltre i dadi possono contenere amidi e lieviti, che peggiorano gli effetti del sale. Meglio dunque evitare.
Purtroppo non finisce qui. Spesso i dadi contengono anche olio di palma e lieviti, che combinati, oltre a causare intolleranze danno intolleranza, gonfiano l’intestino. In alcuni casi, poi, le verdure e le carni usate sono scarti, o comunque prodotti non freschissimi.
Dunque sarebbe meglio limitarne al massimo il consumo per evitare problemi di salute o almeno scegliere quelli a basso contenuto di sale.