Ti sei mai chiesto perché il bicchiere di vino si fa roteare prima di berlo? Finalmente è stato svelato il motivo del gesto
Il mondo del vino è affascinante e ricco di sfumature. Dagli eleganti vini fermi alle vivaci bollicine, passando per l’esclusivo champagne, ogni tipologia di vino offre esperienze sensoriali uniche e piacevoli. La scelta del vino giusto per accompagnare un pasto o celebrare un’occasione speciale può arricchire la nostra esperienza culinaria e creare momenti indimenticabili.
Quando si tratta di degustare un vino pregiato, c’è un’azione comune che spesso viene compiuta prima di portare il calice alle labbra: la rotazione del calice. Molte persone si chiedono perché questa pratica sia così diffusa e qual è il suo significato. In realtà, roteare il calice prima di bere ha una ragione ben precisa.
La rotazione del calice, anche nota come “swirling”, serve a ossigenare il vino e permettere ai suoi aromi di liberarsi. Quando il vino viene versato nel calice, è in uno stato di riposo. Roteare delicatamente il calice fa sì che il vino si muova, entrando in contatto con l’aria e rilasciando gli aromi che altrimenti rimarrebbero imprigionati nel liquido.
Il movimento rotatorio del calice consente al vino di interagire con l’ossigeno presente nell’aria. Questa reazione chimica aiuta a liberare i composti volatili e gli esteri che compongono gli aromi del vino. In questo modo, è possibile cogliere appieno la complessità degli odori e dei sapori che il vino ha da offrire.
La rotazione del calice non deve essere troppo energica o brusca, altrimenti si rischia di far traboccare il vino o rovinare l’esperienza degustativa. È sufficiente muovere dolcemente il calice in cerchi concentrici sulla superficie del tavolo o tenendolo delicatamente per il gambo. Il movimento dovrebbe essere continuo, ma controllato, permettendo al vino di girare all’interno del calice senza schizzi o perdite.
Oltre a favorire l’ossigenazione del vino, la rotazione del calice consente anche di apprezzarne la struttura e la viscosità. Osservando attentamente il liquido che scivola lungo le pareti del calice, è possibile notare la cosiddetta “gamba” o “archetto”, che indica la consistenza e la viscosità del vino. Questo aspetto visivo aggiunge un ulteriore elemento di piacere estetico alla degustazione.
Inoltre, la rotazione del calice può contribuire a valutare la qualità di un vino. Osservando la “lacrime” o le “gocce” che si formano sulle pareti del calice dopo la rotazione, è possibile ottenere informazioni sul livello di alcol, la consistenza e la presenza di zuccheri residui. Lacrime dense e persistenti possono suggerire un vino strutturato e con una buona concentrazione di alcol.