Da Messina alla Nuova Zelanda: Pietro porta all’estero “l’amore della nonna” e le specialità di una Sicilia antichissima

Un ristoratore siciliano ha portato il rituale della nonna in Nuova Zelanda, ecco di cosa si tratta. 

Pietro Boscia è un ristoratore siciliano che vive in Nuova Zelanda, ma non ha mai dimenticato le sue origini, anzi le porta avanti con orgoglio nei suoi due ristoranti. È passato da Messina a Wellington, scoprendo un altro mondo e modo di vivere e mangiare.

Pietro Boscio ristoratore
Pietro Boscia ristoratore siciliano in Nuova Zelanda (intaste.it)

La sua passione per la cucina è nata grazie alla nonna Maria, di origini campane ma messinese di adozione. Era insegnante a Cristo Re, per ragazzi sordomuti e ogni domenica preparava moltissimi manicaretti. Lui la osservava sempre con molta curiosità quando cucinava il pomodoro per esempio, oppure gli arancini.

Anche sua mamma Annalisa però le ha insegnato tanto sulla cucina. Pietro ha lasciato la Sicilia nel 2012, quando Messina le calzava un pò stretta. Era curioso di viaggiare e a Messina mancavano risorse e novità. Quindi è partito per il Regno Unito, dove si trovavano i suoi fratelli e ci è rimasto per 5 anni. Poi è andato in Australia per un anno e poi ha viaggiato a Bali, Hawaii e New Caledonia.

Ristoratore messinese porta il rituale della nonna in Nuova Zelanda

Nel 2018 Pietro arriva in Nuova Zelanda, dopo aver viaggiato a lungo e scoperto diversi luoghi del mondo. Inizialmente comincia a fare vino e poi diventa cameriere per il Logan Brown Restaurant, dove incontra quella diventerà sua moglie, la capo chef.

Pietro Boscio ristoratore italiano
Pietro Boscia ristoratore siciliano in Nuova Zelanda (intaste.it)

Ma prima di stabilirsi in Nuova Zelanda, Pietro ha fatto un pò di esperienza in California per il vino. Poi con l’arrivo del covid lui e la moglie sono tornati in Italia per vedere la famiglia. E infine sono tornati in Nuova Zelanda dove hanno poi messo al mondo il primo figlio.

Oggi Pietro è general manager del Logan Brown Restaurant e del Liberty Restaurant. Il primo è aperto da 25 anni è possiede due stelle michelin e l’altro ha aperto da poco ed è meno ricercato. Per lanciarlo stanno organizzando degli eventi che avranno a che fare con l’infanzia di Pietro, il suo legame con la Sicilia e con la sua amata nonna. Il menù sarà completamente siciliano, quindi ci saranno arancini, pasta alla norma, pesce spada alla griglia e anche i cannoli. E ci saranno vini italiani come la Donna Fugata.

Pietro ha anche ricreato il clima siciliano mettendo delle teste di moro e il carretto tipico siciliano. Racconterà poi varie storie della sua terra durante gli eventi. In particolare Pietro ha portato in Nuova Zelanda un mantra che sua nonna gli ha insegnato, ossia che mangiare è un rituale di felicità, secondo lei non bisogna mangiare per crescere ma quello che si mangia deve piacere. Oggi questi valori e l’amore per il cibo Pietro li porta avanti nei suoi ristoranti.

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