Se ti trovi nei pressi del quartiere di Milano non puoi lasciarti sfuggire un caffè gratis. Ma sai cosa devi fare per ottenerlo?
La vita frenetica che conduciamo spesso ci priva di alcuni spazi di socialità pensati proprio per prendere un pausa, fare un lungo respiro e rimettersi subito in careggiata più energici e brillanti di prima. In altre parole, per un motivo o per un altro abbiamo limitato di molto i classici caffè al bar, ovvero il rito più sociale che possa esistere al mondo.
E oltre all’assenza di tempo, un altro problema, se vogliamo ben più grave e limitante, riguarda proprio il caro vita degli ultimi anni. E così, ci si pensa due volte prima di ordinare un espresso, un macchiato o ancora un ginseng. Roberto Vavassori, però, ha deciso di sparigliare le carte giocando con i suoi clienti che ogni giorno si cimentano con il dialetto milanese. E come ricompensa? Ma ovviamente un caffè gratis!
“Ogni giorno, appena apro, scrivo sulla lavagnetta una parola in dialetto: chi ne indovina il significato vince un caffè“, ha raccontato Roberto Vavassori in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’. Questa idea però non è del tutto farina del suo sacco. È stata, infatti, la storica cliente Paola Cavanna, che scrive poesie in dialetto e che lo insegna, a dargli la giusta ispirazione registrando un consenso incredibile.
Roberto Vavassori ha rilevato nel quartiere Brera il bar “Domm” in via San Marco 23 ben dieci anni fa. Ma il caffè gratis è un’invenzione recente, un modo divertente di scoprire la vera essenza di Milano prima che diventasse la metropoli che conosciamo bene. Non illuderti, però, non è mica così semplice vincere come tu possa immaginare.
“Termini popolari come cadrega li evito“, ha spiegato ancora il gestore alludendo forse a una delle parole più conosciute del dialetto milanese grazie al film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Tre uomini e una gamba”. Tutti, infatti, abbiamo ben in mente la scena e sappiamo bene come la cadrega sia una sedia e non una mela!
Sai invece cosa significa “Magioster“? Se la risposta è no, non sei la sola. Vuol dire fragole: “E la magiostrina? È il cappello di paglia che usavano le ragazze per andare a raccogliere le fragole“, ha sottolineato Roberto che oltre al quiz, ha anche un altro merito. Pur trovandosi il suo bar nel cuore di Milano, infatti, il caffè costa “solo” un euro.
“So che diversi colleghi l’hanno rincarato di 10 o 20 centesimi, e posso capirli in tempi di inflazione“, ha confessato. “Ma il caffè garantisce ancora una discreta marginalità. In fin dei conti è anche un rito sociale, una pausa dal lavoro, una scusa per darsi appuntamento: meglio non speculare sui riti“.