Quando aggiungiamo spezie e sapori ai nostri piatti stiamo sempre attenti a ciò che compriamo: questa menta è velenosa, ecco come riconoscerla!
Molti di noi, in cucina, fanno un utilizzo frequente di erbe aromatiche per insaporire i piatti di pranzo e cena. Certo, aggiungere sapori ai nostri primi e secondi piatti vuol dire saper cucinare già abbastanza bene da non commettere errori grossolani. Eppure, non tutte le erbe sono commestibili in ogni loro variante.
Alcune erbe hanno delle varianti particolari, di poco dissimili da quelle più comuni, che però possono essere velenose per il nostro organismo. Vediamo subito il caso della menta velenosa e impariamo come riconoscerla per non avvelenare i commensali.
I vari usi della menta
Già anticamente, i greci e latini, utilizzavano la menta molto di frequente, proprio per le sue proprietà molto utili alla salute. La pianta ha in effetti un aroma intenso e rinfrescante, motivo che spinge molte industrie a utilizzarla come aroma da dentifricio. Ma viene spesso usata anche negli shampoo, per la sua proprietà anti seborroica, e come tè per contrastare mal di testa, mal di pancia e nausea.
La menta è quindi da sempre molto utile per l’essere umano, oltre ad avere un aroma che si accosta molto bene con alcuni piatti raffinatissimi. Non a caso, viene usata spesso nelle cucine dei ristoranti stellati e più prelibati, al servizio di chef decorati. Come mai quindi è anche molto pericolosa?
Gli antichi greci fanno risalire l’etimologia della parola “menta” da Mintha, ninfa del fiume infernale Cocito, accusata da Persefone di sedurre il marito Ade e quindi trasformata per vendetta proprio nella pianta di menta. Questa derivazione può già farci capire la pericolosità di alcune varianti di quest’erba.
Una tristissima notizia di cronaca degli anni ’70, poi, ci racconta la storia tragica di una ragazza americana che, nel tentativo di eliminare una gravidanza indesiderata, ingerì una grande quantità di menta (probabilmente velenosa). Purtroppo, avvelenò il suo bambino e anche se stessa.
Menta velenosa: come si riconosce
Quando usiamo erbe aromatiche, quindi, dobbiamo porre molta attenzione a ogni dettaglio della pianta che stiamo usando. La maggior parte di queste erbe sono del tutto innocue e anzi, sono anche salutari a modo loro, oltre a contribuire alla squisitezza dei nostri piatti. Eppure, anche un solo dettaglio può fare la differenza! Nel caso della menta, per esempio, troviamo in natura moltissime varianti di quest’erba, ma non tutte si possono considerare commestibili, e una in particolare è addirittura pericolosa per la nostra vita!
Per riconoscere la menta velenosa da quella commestibile dobbiamo scorgere i dettagli della nostra pianta o foglia: alcune foglie della menta velenosa presentano pulegone e piccole quantità di altri chetoni, che rendono questa pianta molto irritante per l’intestino, lo stomaco e la digestione in generale. Se presa in grandi quantità, la menta velenosa può portare alla morte, bloccando di fatto gli organi preposti alla digestione.
La pianta si presenta come tutte le altre, ma solo un occhio molto attento potrà notare le piccole differenze che la contraddistinguono. La menta velenosa è però anche poco più grande rispetto alla menta normale: i suoi steli sono alti circa 80 cm, con foglie lanceolate di 10 cm l’una, con i bordi dentati e spinosi e bordi più biancastri.