In tanti non sanno rinunciare a del buon tonno in scatola, tuttavia, attenzione alla presenza di mercurio: ecco cosa sapere.
Il tonno in scatola è un alimento parecchio consumato e particolarmente apprezzato. Di solito è servito da solo o anche come accompagnamento a gustose e prelibate ricette salate. A tal proposito però è importante sapere che bisogna fare molta attenzione a quale compri dal momento che si può andare incontro al rischio di ingerire una quantità elevata di mercurio.
Di seguito andremo ad approfondire le informazioni in merito ad uno degli alimenti più consumati, ma che può diventare potenzialmente pericoloso per la salute. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.
Tonno in scatola, ecco la varietà più pericolosa
Come già detto, il tonno in scatola è molto consumato ma può esporre al rischio di ingerire una quantità pericolosa di mercurio. Rispetto alle altre varietà, infatti, il pesce in esame risulta essere quello che ne contiene di più. Di conseguenza è importante difendersi da questo rischio informandoti in maniera approfondita su quello che sia il tipo di tonno che andiamo a consumare.
In particolare, non tutti sanno che quello utilizzato nelle scatolette, è un tonno che solitamente contiene quantità media di mercurio. Solitamente troviamo il tonno a pinne gialle, quello bianco o striato che non andrebbero consumati più di 2 volte a settimana. Ma il tonno a cui bisogna fare maggiore attenzione è quello rosso, che può essere trovato anche in scatola e che può arrivare a pesare anche 500 Kg. Per via del suo peso importante, infatti, finisce per cibarsi di moltissimi pesci più piccoli.
Questo chiaramente determina un accumulo di mercurio piuttosto allarmante. L’ingerimento di questo, difatti, influisce in maniera importante sulla salute e in particolare sul sistema nervoso centrale e periferico. I rischi sono connessi anche al funzionamento dell’apparato gastrointestinale e ai reni che difatti può essere potenzialmente compromesso. Quanto detto, dunque, deve spingere a non superare la dose di 2 lattine a settimana.
Per azzerare al minimo i problemi legati all’ingerimento di mercurio, peraltro, si consiglia di sostituire l’alimento in esame con altri più salutari come, ad esempio, il salmone o anche le sardine. Da citare sono anche la sogliola e il nasello che risultano essere le varietà che contengono il minor quantitativo di mercurio. Nonostante i pericoli menzionati, difatti, è importante non trascurare il consumo di pesce che resta in ogni caso una fonte inesauribile di proteine e di omega 3, sostanze che aiutano a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
Da limitare invece sono le varietà più grasse quali possono essere i frutti di mare tra cui, cozze, gamberetti e così via.