Una semplice bottiglia di vino che apparentemente sembra come le altre: questa però vale una vera fortuna e il perché vi lascerà senza parole!
Una bottiglia di vino che per molti non vale un soldo bucato ma che per i più esperti è una vera e propria miniera d’oro. Stiamo parlando di un vino che è stato realizzato durante la prima vendemmia che si è tenuta dopo la seconda Guerra Mondiale da vigne considerate storiche, e che dopo la raccolta dell’uva, sono state espiantate. Un vino unico proprio perché le piante che lo hanno prodotto, sono state sradicate.
Questo e altri motivi, hanno fatto si che sia stato battuto all’asta, un Romanée-Conti Grand Cru del 1945, ad una cifra che neanche lontanamente possiamo immaginare (la base di partenza pensate, era poco più di 30.000 euro). Se a un’italiano può sembrare caro un Barolo Riserva Monfortino, vino rosso proveniente direttamente dalla Francia, capace di raggiungere, i 1.200 euro per le sue annate migliori, la cosa si fa decisamente più seria.
Un prodotto, quello battuto all’asta a più di 500 mila euro, adatto solo a collezionisti, una bottiglia di vino da 750 ml, il Romanèe-Conti, venduta attraverso aste ad hoc dove i compratori si sfidano a colpi di rialzo pur di fare proprie le bottiglie storiche che non verranno mai aperte, ma conservate per essere rivendute in futuro.
Non è dato sapere quindi se il vino contenuto all’interno possa essere ancora buono ma vediamo per quale motivo questo vino costa cosi tanto, oltre per la storica annata.
L’elenco dei proprietari dei vigneti non è per nulla corta e contiene al suo interno dei nomi altisonanti appartenenti alla borghesia francese. Nella seconda metà del 1700, i terreni vennero contesi tra l’amante di Re Luigi XV, Madame de Pompadour e Luis Francois I e Borbone-Conti. Vinse l’ultimo che diede poi il suo nome alle terre.
Oggi, la cura con cui vengono mantenuti questi terreni è maniacale, basti pensare che sono stati reintrodotti i cavalli per spostarsi tra le vigne e che non si possono usare trattori per non stressare i campi. Viene prodotta una limitata quantità di vino, di ottima qualità e imbottigliata in poche bottiglie destinate poi ad essere vendute a dei prezzi impossibili.
La bottiglia da record, battuta all’asta, faceva parte di una produzione di solamente 600 esemplari totali, che erano il frutto della vendemmia successiva alla seconda Guerra Mondiale. Le vigne poi, vennero espiantate e quindi quella di cui stiamo parlando è l’ultima produzione legata a quelle specifiche piante. Anche la storia dell’azienda ha contribuito a far alzare il prezzo della bottiglia. L’anno in cui l’asta ha avuto luogo è stato il 2018 ed ha sancito un record forse imbattibile.