Fate attenzione a controllare l’olio d’oliva conservato in casa: se ha questo colore è da buttare nell’immediato: ecco tutte le indicazioni utili.
Quando si tratta di conservazione degli alimenti, la prudenza non è mai troppa. È molto importante prestare sempre la massima attenzione a come teniamo il cibo in casa, nei contenitori e nei luoghi più adatti. Soprattutto occorre osservare con cura se gli alimenti hanno cambiato di aspetto e consistenza. Perché questi cambiamenti possono indicare che sono andati a male.
Questo può accadere anche con gli alimenti a lunga conservazione o che non hanno bisogno di particolari accorgimenti per essere conservati in buono stato per un tempo sufficientemente lungo. Ad esempio, l’olio di oliva, solitamente l’olio extravergine di oliva, si mantiene a lungo nelle bottiglie o nei bottiglioni in vetro.
Molte persone ne tengono in casa delle scorte che possono durare un anno o anche di più. Purtroppo, però, anche l’olio di oliva può deperirsi, se conservato in modo scorretto. Soprattutto quando è esposto alla luce e al calore. Un segnale indicativo sullo stato di conservazione dell’olio è dato dal suo colore. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Olio d’oliva in casa: se ha questo colore è da gettare via
Quando l’olio di oliva che conserviamo in casa, più spesso si tratta di olio di extravergine di oliva, quello di qualità migliore, inizia a cambiare colore in modo strano, siamo di fronte a un campanello di allarme. Significa che l’olio non è più buono da consumare, che è andato a male e, a malincuore, dovremmo buttarlo via. Infatti, sebbene l’olio extravergine di oliva si conservi a lungo nelle bottiglie di vetro e non richieda di essere messo in frigorifero o in un luogo particolare, può comunque rovinarsi con il passare del tempo.
L’olio extravergine di oliva, infatti, va tenuto in luogo asciutto, lontano dalla luce del sole e dalle fonti di calore. Sono i requisiti minimi di conservazione, quelli che valgono per quasi tutti gli alimenti. Se invece non è ben conservato, esposto a luce e calore, rischia di perdere le sue proprietà organolettiche e nutritive, il suo sapore e alla lunga rischia di diventare cattivo e sconsigliato al consumo. Non solo meno buono da mangiare.
Questo può accadere anche prima della sua data naturale di scadenza. Un indizio fondamentale ci viene dal suo aspetto, in particolare dal suo colore. L’olio extravergine di oliva non ne ha uno univoco, ma una gamma di sfumature che vanno dal verde intenso al giallo oro. Anche la densità del liquido cambia, può essere molto corposo oppure leggero e trasparente.
Subito dopo l’imbottigliamento, l’olio d’oliva è più verde, per via della clorofilla delle olive. Poi, con il passare del tempo e il ridursi della clorofilla tende a diventare più giallo. Le tonalità di colore che devono preoccuparci sono quelle troppo marroni, bianche e i colori troppo brillanti.
Se l’olio extravergine di oliva in casa si scurisce e diventa marrone, significa che è diventato rancido non più buono da consumare, probabilmente a causa della cattiva conservazione: è stato esposto alla luce del sole o a fonti di calore. Al contrario, l’olio d’oliva di colore troppo chiaro, quasi bianco o con macchie bianche è un olio che si è rovinato perché esposto al freddo eccessivo. Il cambiamento di aspetto è dovuto all’effetto della cristallizzazione causato dal gelo.
Se invece l’olio nuovo ha un colore giallo o verde troppo brillante rispetto a quello naturale, significa che è stato trattato con additivi chimici e dunque non è un prodotto genuino. Meglio evitare di comprarlo.