Italia trainata dal gusto: il boom economico di un piacere italiano

Proprio nei giorni in cui il Governo candida la cucina italiana come patrimonio dell’Unesco, ecco una grande notizia: da non credere!

L’Italia è probabilmente il Paese dove si mangia meglio. Ogni anno, milioni di turisti vengono da noi, non solo per godere delle nostre bellezze storiche, culturali, architettoniche e paesaggistiche, ma anche per gustare il buon cibo. E, allora, non deve sorprendere questo straordinario successo di una delle tante eccellenze nostrane.

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Una notizia pazzesca, che mette in risalto tutto il Bel Paese! – intaste.it

Un risultato che arriva, peraltro, proprio nei giorni in cui il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha ufficializzato la candidatura della cucina italiana quale patrimonio dell’umanità Unesco per il 2023.

La decisione dell’Esecutivo è arrivata su proposta dei ministri dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. La cucina italiana è tratteggiata nel dossier di presentazione come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. L’iter di valutazione dovrebbe concludersi, al più tardi, a dicembre 2025.

Il boom economico di un’eccellenza italiana

Il Governo di centrodestra sta insistendo molto sulla difesa delle tradizioni, anche culinarie ed enogastronomiche. Ricorderete, qualche settimana fa, le barricate alzate contro il volere della Commissione Europea di inserire sulle bottiglie di vino una dicitura simile a quella che già troviamo sulle sigarette e sul tabacco circa la nocività del prodotto.

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Boom economico per il vino italiano (foto: Ansa) – intaste.it

E, in effetti, il nostro vino è un patrimonio da conservare e preservare. Come sappiamo, infatti, alcuni dei nostri vini sono, ormai da anni, nella classifica dei migliori al mondo. E anche la dieta mediterranea, una delle più apprezzate anche da parte dei nutrizionisti, comprende il vino nel suo menù. Ma non solo per questi motivi,  anche perché fa girare e non poco l’economia. Un recente studio, infatti, consegna il vino italiano come uno sei settori del Made in Italy di maggiore successo negli ultimi 12 mesi.

Sulla bilancia commerciale pesa quindi un utile di oltre 7,3 miliardi di euro. A tratteggiare le cifre, l’Osservatorio Uiv di Ismea e Vinitaly, sulla base dei dati Istat elaborati per quanto concerne il 2022.

Un record determinato da un doping dei prezzi necessario per limitare l’erosione dei margini causata dal surplus dei costi, quanto pericoloso sul fronte dei consumi previsti per il 2023. Un mercato che ha retto anche alle variazioni dei listini, dovute alla grande crescita dei costi di produzione che hanno portato fino a 6 euro al litro i costi per una bottiglia di vino, definita “popular”.

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