Proprio in Italia, dove mangiare fa parte della cultura popolare, alcuni cibi sono assolutamente vietati: ecco quali sono.
La tradizione culinaria italiana è un patrimonio culturale da non perdere. Le ricette popolari, quelle tramandate di generazione in generazione, unite ai prodotti della nostra terra sono infatti apprezzate in tutto il mondo e portano il nome dell’Italia in alto, in ogni zona del globo. Ci sono alcuni cibi, però, che proprio all’interno dei nostri confini nazionali sono severamente vietati: eccoli.
Ebbene sì: non tutto ciò che è commestibile (e in alcuni casi anche molto buono) si può mangiare. A regolamentare questa lista di cibi vietati è proprio la legge che, per i trasgressori, prevede multe che possono arrivare anche a diverse migliaia di euro. Ecco quindi a quali alimenti devi fare attenzione, se non vuoi cadere in un reato che può costarti tanto.
Cibi vietati in Italia: eccoli tutti, non cascarci o pagherai una multa salatissima
Uno dei cibi vietati, che però per molti è una specialità dal gusto raro e prelibato, è il fois gras. Si tratta del fegato di anatra o di oca ed è una ricetta della tradizione culinaria francese: al momento, però, in Italia è vietato mangiarlo e chi cede alla sua prelibatezza può incorrere in multe pesanti.
Per quanto riguarda gli alimenti provenienti dal mare, anche il pesce palla è vietato in Italia. Se in Oriente è considerato una prelibatezza rara, in realtà contiene un veleno mortale: per questo motivo, nel nostro paese non si può consumare già a partire dagli anni Novanta. Pure i datteri di mare sono vietati, poiché raccoglierli arreca un danno gravissimo ai litorali.
Sembra scontato dirlo, eppure il divieto riguarda ovviamente anche la carne di cane e di gatto. Sebbene in alcuni paesi sia normale consumare questi animali, in Italia è espressamente vietato sia dalla cultura che dalla legge. Nel settore dei formaggi, è punito dalla legge il consumo del Casu Marzu, un prodotto caseario tipico della Sardegna e bandito dall’Unione Europea poiché non rispetta le regole sanitarie: deriva dalla formazione delle larve della mosca del formaggio ed ha i vermi.
Anche il sanguinaccio, che nella tradizione prevede il sangue di maiale, è vietato in Italia. Le autorità sanitarie ne hanno regolamentato il consumo già negli anni Novanta: quello in commercio al giorno d’oggi è vendibile poiché non contiene sangue reale. Per quanto riguarda la fauna, non si possono mangiare alcuni uccelli come tordi, beccafichi, allodole e fringuelli.