Prima di essere attrice, fu la ristoratrice più famosa di Roma. Il segreto di Sora Lella svelato proprio da Carlo Verdone.
All’anagrafe Elena Fabrizi, per tutti, la Sora Lella. Attrice iconica, sì, ma ancor prima cuoca di quelle veraci, capaci di portare alto il nome della cucina romana. Oggi, a distanza di anni, viene svelato il suo segreto. A farlo, è chi l’ha conosciuta molto bene: Carlo Verdone.
L’attore e regista è un emblema di romanità, quindi c’è davvero da fidarsi. Insieme hanno recitato in “Bianco, rosso e Verdone“, del 1981, e in “Acqua e sapone” del 1983. Ma Elena Fabrizi ha recitato per registi di livello altissimo portando sempre quella sua parlata e quell’espressione che dipingevano Roma meglio di qualsiasi cosa, sorella, peraltro, di un altro grande attore come Aldo Fabrizi.
Solo qualche nome e titolo per esemplificare la carriera di Sora Lella: “I soliti ignoti” di Mario Monicelli (1958), “C’eravamo tanto amati“, “I tartassati” di Steno (1959), di Ettore Scola (1974). Insomma, una attrice di primo livello, capace anche di vincere un David di Donatello e ricordata ancora oggi con meme e grafiche animate.
Ma, prima ancora di intraprendere la carriera di attrice, Elena Fabrizi, è stata una delle più importanti ristoratrici di Roma, dove aprì una trattoria in Campo de’ Fiori e poi un altro ristorante sull’Isola Tiberina e chiamato “Sora Lella”. Oggi quel ristorante è gestito dai suoi quattro nipoti ed è una tappa obbligata per chi vuole gustare le prelibatezze tipicamente romane.
Il segreto di Sora Lella svelato da Carlo Verdone
Ovviamente, il consiglio e l’invito è di provare quel tipo di cucina. Ma se volete diventare una ristoratrice di successo come lei, allora, forse vi conviene ascoltare non i nostri consigli, ma quelli di chi ha avuto la fortuna di averla accanto: Carlo Verdone.
L’attore e regista, a distanza di anni alla morte di Elena Fabrizi (avvenuta nel 1993) rivela il segreto della sua cucina. Ciò che l’ha fatta diventare così famosa a Roma, tanto da essere scelta come attrice da importanti registi. Pur senza aver avuto un percorso formativo specifico. Verdone ha aspettato tanto tempo per rivelare questo dettaglio ma, alla fine, lo ha messo nero su bianco nel libro “Annamo Bene. La cucina romana di Sora Lella”. In quel libro, Carlo la definisce “la nonna che tutti avrebbero voluto avere“.
Nel suo menù, i piatti tipici della tradizione romana: dalla gricia alla coratella, passando per amatriciana e cacio e e pepe, ma anche i carciofi alla giudia. Ma come faceva ad avere così successo? Carlo Verdone lo spiega così: “Nulla era banale, neanche un piatto di cicoria ripassata. Aveva sempre un segreto che rendeva la pietanza più semplice assolutamente speciale”. Con ogni probabilità, il segreto era proprio l’amore.
