Potremmo definirla come la merenda della nostra infanzia: ti insegno il segreto per una panzanella alla romana perfetta
Parente vicinissima della frisella pugliese e del biscotto bagnato alla napoletana, come dire che ogni Regione ha le sue peculiarità, ma esiste un filo conduttore culturale straordinario legato alle ricette territoriali, la panzanella romana non prevede l’uso di taralli secchi e croccanti, bensì di pane raffermo.
Il tutto è meravigliosamente in linea con quella sostenibilità e quel ritorno alle origini, con quel recupero degli avanzi nobili che oggi rappresenta, nella cucina moderna, una chiave di volta. Il pane, da una parte, viene reinterpretato per quello che in fondo è, ovvero storicamente cibo dell’umanità, simbolo del popolo e delle sue battaglie, che non può essere certo buttato, ma va gelosamente conservato e recuperato. Polpette, minestre, addirittura torte, il pane è vita.
Dall’altra parte ecco altri ingredienti poveri, quelli dell’orto, quelli che il contadino “produceva” da se stesso, dietro casa, con i suoi ulivi e il suo terreno dove coltivava i pomodori migliori. Essiccava poi l’origano migliore al sole per conservarlo per mesi e raccoglieva l’aglio più buono, un altro dono prezioso della sua terra.
Panzanella romana: il trionfo della cultura contadina
Ed eccola allora la panzanella romana, con i segreti contenuti nei dettagli, nei piccoli gesti, visto che l’aglio va strofinato subito sul pane e l’origano non deve mancare alla fine per creare una combinazione straordinaria con l’olio più buono. Ottima e valida anche la variante del basilico, da sempre compagno di viaggio del pomodoro.
Una cena completa, un pasto capace di saziare, seppur protagonista di una cultura povera ma meravigliosa. Oggi la panzanella viene incredibilmente reinterpretata dagli chef, e diventa, seppur fedele negli ingredienti, un entrèe, un antipasto, addirittura un gelato, magari anche una pasta, dove lo spaghetto aglio, olio e peperoncino viene servito su salsa di pane raffermo e impreziosito da una polvere di pomodoro essiccato. Lo scambio dei ruoli, la metamorfosi della materia, sempre però nel rispetto del prodotto, in un percorso dove l’etica non manca mai.
Eccolo intanto uno dei tanti video che sui social ci racconta la panzanella romana.
Ed eccola la ricetta della panzanella romana, passo passo, ve la vogliamo raccontare così come arriva dal tempo che fu, intatta, per avere il piacere di riassaporarla nella sua primordialità, ricordando che il tonno, la cipolla rossa, le melanzane sott’olio rappresentano ottime varianti, ma non ci sono nella ricetta originale.
INGREDIENTI
- 4 fette pane casareccio
- 4 pomodori maturi
- qb olio d’oliva evo
- 1 goccia di aceto bianco (facoltativo)
- sale
- pepe
- 1 spicchio d’aglio
- origano fresco (variante basilico)
PREPARAZIONE
Strofinare l’aglio sul pane, adagiarvi le fette di pomodoro, unire l’olio evo, il sale, il pepe e l’origano, un goccio di aceto se gradito.