Antonino Cannavacciuolo è tra gli chef della tv più amati dal pubblico. Conduttore di Cucina da incubo, il format che gli ha dato la popolarità, oggi è uno dei giudici più acclamati di Masterchef ed i suoi modi di fare sono molto apprezzati.
Cannavacciuolo, oggi chef stellato, ha più volte rivelato di aver raggiunto il successo grazie ad una gavetta impegnativa: è stato in cucina a pelare patate, pulire il pavimento e disossare ossa, solo in seguito ha conquistato posti di prestigio che l’hanno reso lo chef premiato e richiesto che è oggi. Il ristorante “Villa Crespi”, a Orta San Giulio, ha faticato per affermarsi nel mondo della ristorazione, in alcune circostanze è stato anche criticato, ma questo non ha demotivato lo chef partenopeo che ha guardato avanti certo di avere successo.
In una recente intervista rilasciata al Corriere della sera Cannavacciuolo ha raccontato i suoi inizi in cucina. Motivato da un padre che lo incoraggiava a guardare avanti anche quando era stanco o stava male, il conduttore di Cucine da incubo ha sicuramente faticato ad arrivare dov’è ora. Era un ragazzo diverso da oggi sia fisicamente che caratterialmente, ma sempre determinato a raggiungere i suoi obiettivi e non mollare. Molto più magro di oggi, ma sempre con un fisico possente Cannavacciuolo ragazzo sembra davvero un’altra persona.
Lo chef non ha dimenticato le sue origini visto che per imparare questo lavoro si è trovato anche davanti degli insegnanti non facili: “Sono andato a lavorare in cucina a 13 anni e mezzo. La notte tornavo a casa con spalle e braccia blu per le mazzate che mi rifilava uno chef. Mia mamma voleva protestare. Mio padre disse: “Se gliele ha date, significa che se le meritava,” Cannavacciuolo ha poi ribadito quanto sia importante l’esperienza in questo lavoro e quanto è faticoso svolgerlo: “Imparare un mestiere è la cosa più importante, e l’unico modo è il lavoro...Da ragazzino mi veniva la febbre per la fatica, e mio padre mi mandava a dormire in macchina; solo una volta mi portò in ospedale perché avevo le gambe gonfie.”
Antonino Cannavacciuolo è giudice a Masterchef da qualche anno, ed è affiancato nel ruolo da Bruno Barbieri e da Giorgio Locatelli che spesso gli contestano, in modo ironico, di non avere un linguaggio televisivo e di non rispettarne i tempi, tuttavia gli riconoscono di avere uno stile tutto suo: “Non ho i tempi televisivi, non ho il linguaggio. Mi dicono però che ho un mio stile“. Cannavacciuolo ha poi parole di stima nei confronti di Barbieri, ma anche di Carlo Cracco e di Bastianich che considera tre grandi professionisti.
Antonino infine è orgoglioso che il made in Italy sia rappresentato da chef di fama mondiale come Massimo Bottura: “Tutto il gruppo degli chef italiani è cresciuto in questi anni. Tra noi siamo uniti. Massimo Bottura è davvero il numero 1 al mondo, e la cosa mi riempie di gioia perché all’estero Bottura vuol dire Italia.”