I Tortellini vengono considerati la pasta della sensualità, in pochi lo riconoscono: scopriamo insieme il perché
C’è qualcuno che non può assolutamente resistere al fascino della tavola e del buon cibo, ma soprattutto ai famosi tortellini, una pasta gustosa e particolare in quanto ha il ripieno che può essere di carne, di prosciutto e di molto altro ancora. Non tutti lo sanno ma questa tipologia di pasta viene considerata sensuale. Andiamo a scoprire le motivazioni che vi sono dietro.
I Tortellini sono originari dell’Emilia Romagna e per gustarli dovete assolutamente far tappa a Bologna, la città per eccellenza che ottiene il primato per questa specialità. Spesso vengono serviti e non possono mancare nel menù natalizio anche se, la loro origine risale d una pergamena del 1112 oltre che ad una bolla di Papa Alessandro III del 1169.
Nel 1974, venne depositato presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta del ripieno dei tortellini, ricetta che prevede una sfoglia di farina e uova di 6/10 di mm, un ripieno preparato con lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, Parmigiano-Reggiano, uova e noce moscata.
Sappiamo benissimo che con i Tortellini possiamo sorprendere i nostri ospiti a cena o a pranzo con alcune ricette che lasciano davvero l’acquolina in bocca. Oltre i classici in bordo e alla panna, possiamo verificare diverse varianti come quelli con crema di zucca e pistacchio, con speck, panna e pancetta, con il ragù bolognese e con guanciale, cacio e pepe.
Non tutti conoscono la leggenda che afferma come possano essere addirittura considerati una pasta della sensualità. Scopriamo insieme i dettagli.
Come tutte le ricette che si rispettano, dietro un piatto come quello dei Tortellini vi sono svariate leggende, di cui una in particolare ha colpito l’attenzione del pubblico. A detta di molti, i tortellini sono considerati un piatto sensuale: ecco perché.
Pare che, secondo una leggenda, nel 1200, una giovane e bella marchesina arrivò a Castelfranco Emilia con una carrozza trainata da quattro cavalli. Stanca e priva di forza, decise di fermarsi alla locanda di Corona per recuperare le forze.
Il locandiere, ammaliato della sua meravigliosa bellezza ’accompagnò personalmente al suo alloggio. Curioso di vedere la marchesina senza veli, spiò dal buco della serratura e rimase fulminato dalle forme della donna.
L’uomo rimase ammaliato dal suo ombelico che cercò di riprodurre con la creatività proprio in cucina e decise di prendere un po’ di sfoglia di pasta, la tirò e la riempì con un po’ di carne. Non fu altro che un omaggio che il locandiere fece alla sua marchesina. Ecco che la leggenda, sia essa con ogni probabilità edulcorata dalle fantasie di tradizione, vive ogni giorno e ancora ad oggi nei tortellini bolognesi. Non vi resta che correre ad acquistarli!