Surimi, in molti lo mangiano, ma cosa contiene davvero questa cosiddetta polpa di granchio? La verità ti sconvolgerà
Diffuso nella ristorazione asiatica e utilissimo anche in numerose preparazioni culinarie italiane, lo si mangia spesso da solo, cotto o crudo, o per completare squisiti piatti. Il surimi, venduto come polpa di granchio, è composto da diversi ingredienti, e no, non si tratta di granchio.
Ma se non contiene veramente polpa di granchio da cosa è composto? Il suo sapore, infatti, ricorda propria il granchio, e anche la consistenza sembrerebbe quella. La realtà è che il Surimi è un alimento industriale composto da diversi ingredienti non propriamente naturali.
Ecco cosa contiene davvero il surimi
Il gustoso surimi viene commercializzato, anche in Italia, come polpa di granchio, ma in realtà si tratta di un composto alimentare davvero poco naturale e che non ha nulla a che fare con il crostaceo, prelibato e non proprio economico. Nello specifico questo composto è ottenuto tritando e compattando in una pressa diverse parti di alcuni tipi di pesci come merluzzo e nasello. Già questa base ci fa capire che nel surimi vengono utilizzati principalmente gli scarti di produzioni o parti di bassa qualità.
A questo composto viene poi aggiunta tutta una serie di ingredienti tipici della produzione industriale alimentare, quali addensanti, zuccheri, coloranti, amidi, conservati e altro. Ma allora, se non contiene granchio, perché il suo sapore lo ricorda esattamente? La spiegazione semplicissima è che è impiegato anche l’aroma artificiale di granchio. Se leggiamo attentamente la tabella di ingredienti noteremo la scritta “bastoncini al sapore di granchio” e non più polpa di granchio come segnalato nella parte anteriore della confezione.
Di polpa ne contiene al massimo il 30%, ma si tratta di polpa di pesce e non certamente di granchio. Sono in molti infatti a criticare l’industria alimentare per forviare i consumatori con diciture e scritte che evidenziano una qualità che in realtà non esista. Si tratta quindi di una semplice strategia di marketing che punta a valorizzare un prodotto, industriale, che non ha assolutamente alcun ingrediente di qualità.
Oltre alla qualità ricordiamo che questa tipologia di ingredienti contiene sempre sale e conservanti in una quantità sproporzionata e potenzialmente dannosa per alcune categorie di consumatori. Si pensi ad esempio a persone con patologie renali o cardiovascolari. Dopo questa spiegazione sarai preparato a cosa starai per mangiare quando vedrai del surimi nel tuo piatto, mangiarlo o meno poi sarà una scelta personale, ricordando sempre che nessun alimento è davvero dannoso se lo si mangia con criterio e nelle giuste quantità.