Secondo la visione di una famosa autrice americana riportata da The Guardian, il tradimento potrebbe salvare qualsiasi relazione.
Quando si vive una relazione sentimentale, può capitare di essere preda di insicurezze, dubbi e paure. Ci si chiede se si sta agendo nel modo migliore, se si stia riuscendo a rendere felice il partner, se ci ama come prima o se la fiamma sta iniziando ad affievolirsi. C’è poi il timore più grande di tutti ovvero quello del tradimento. Un argomento spinoso, che da secoli rappresenta un ‘terreno scivoloso‘ fatto di tanti quesiti irrisolti. Perdonare o non perdonare? Chiudere la relazione o provare a ricostruire? Confessare o tacere?
Insomma, domande che ancora oggi non riescono a trovare una risposta che metta d’accordo tutti e a cui evidentemente mai si giungerà, visto che ad essere implicati sono sentimenti ed emozioni umane che, per loro stessa natura, non saranno mai le stesse per tutti.
Ad offrire una visione particolare sul tema è Mira Kirshenbaum, direttrice del Chestnut Hill Institute, centro per la terapia e la ricerca relazionale a Boston, in Massachusetts. Il contenuto del suo libro intitolato When Good People Have Affairs, è stato analizzato in un articolo di The Guardian. Il volume vuole essere d’aiuto a coloro che hanno tradito la propria moglie o il proprio marito, aiutandoli in una questione che solitamente rappresenta il cruccio di molti ‘traditori’.
La psicoterapeuta statunitense definisce gli adulteri come “brave persone“ che non vanno assolutamente messe alla gogna per un momento di sbandamento durante il matrimonio. “La maggior parte degli uomini e delle donne che hanno una relazione sono brave persone che hanno commesso un errore“, spiega la scrittrice. Un errore che molto probabilmente non avrebbero mai pensato di commettere ma, si sa, la vita riserva mille sorprese. Perciò, secondo l’esperta, queste persone non andrebbero demonizzate ma comprese.
“Hanno bisogno di essere sollevate dal loro senso di colpa e vergogna perché quelle emozioni sono paralizzanti“, spiega la dottoressa autrice di decine di libri sui rapporti di coppia. Addirittura, secondo la sua teoria, uno sbaglio simile può spingere chi lo commette a cambiare davvero e in meglio: come dice lei, se un matrimonio è in arresto cardiaco, bisogna prima curare la ferita più grande, capendo poi il motivo del collasso.
C’è poi un altro punto fondamentale per Kirshenbaum: mai confessare, neanche se il partner pone la domanda in modo chiaro e diretto. In questi casi, sostiene, l’onestà non è un principio che giustifica l’infliggere un dolore al coniuge. Per l’esperta il mentire non è necessario solo quando ci si ritrova con le spalle al muro.
Ammettere il tradimento è doveroso invece se non si sono avuti rapporti protetti. La Kirshenbaum poi menziona un’altra eccezione: “Se è chiaro che verrai scoperto, è meglio che tu faccia prima la confessione“. Tuttavia, l’autrice non esclude che il divorzio a volte possa essere la soluzione migliore: in questi casi la separazione salva da legami che facciano soffrire, potendosi aprire altre porte altrove.
Posizioni di questo tipo hanno inevitabilmente ricevuto delle critiche, anche da parte di altri esperti nel settore. La psicologa Leila Collins, ad esempio, pone l’accento sul fatto che le brave persone, se sono infelici col partner, lo lasciano prima di iniziare una nuova storia.