Tanto buoni gli insaccati quanto nocivi per la salute, soprattutto se si è affetti da una specifica patologia che non perdona.
Di varietà differenti, gli insaccati rientrano in quella categoria di origine animale costituita da parti diverse di quest’ultimo, a cui si aggiungano additivi e aromi, racchiusi in un budello naturale.
Ad esempio riguarda la salsiccia, il cotechino, il salame, i wurstel e la mortadella, solo per citarne alcuni. Si distinguono dai salumi, a seconda del tipo di lavorazione della carne e soprattutto perché per questi viene trattata solo il pezzo intero, senza aggiunte.
Un pranzo al sacco, una merenda oppure una pausa pranzo dal lavoro, chi non ha mai ceduto a un classico panino con la mortadella o il salame, semplice e al contempo godurioso?
Ma per quanto diano grande soddisfazione purtroppo, come tutte le sfiziosità succulente, gli insaccati non apportano benefici alla nostra salute anzi ne peggiorano la condizione, a maggior ragione se già si è predisposti a delle patologie e quindi più vulnerabili.
Solitamente, si raccomanda di consumarne circa 50 grammi per una sola volta alla settimana ma varia se si aggiungono anche i salumi poiché questi ultimi, per uno strappo alla regola, potrebbero arrivare anche a 2-3 volte a settimana, in base alla persona e al parere di un esperto.
Per quel momento di concessione naturalmente si possono realizzare molteplici ricette che prevedano l’impiego dei medesimi, accantonando lo zampone o il cotechino che sono prettamente natalizi e conseguentemente specifici di una ricorrenza, secondo la tradizione.
Difatti, adatti per tutti i giorni, risulterebbero piatti super golosi e appetitosi come l’abbinamento salsiccia e funghi, ad esempio, per un risotto, una pasta oppure semplicemente il gusto del ripieno.
Per non parlare delle torte salate, di cui ci si può assolutamente sbizzarrire con la creatività, proponendo l’accostamento salame e stracchino oppure mortadella e zucchine o verdure in generale.
E’ anche vero che nel caso si ecceda con il consumo, per quanto stimolino le papille gustative, possa condurre a situazioni precarie di salute, principalmente se già si è affetti da una patologia in particolare.
Nel complesso, si dovrebbe evitare l’uso consistente di salumi e insaccati poiché il rischio cancerogeno è elevato, come sottolinea l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, tramite uno studio scientifico pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology.
Maggiormente dannoso risulta per chi già soffre di ipercolesterolemia, ovvero colesterolo alto, un disturbo molto diffuso tra gli italiani, circa il 38%, secondo quanto affermato dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare Iss-Anmco.
Perciò proprio per mantenere sotto controllo i livelli di tale componente nel sangue è bene evitare gli insaccati e la carne, i grassi animali come lardo, strutto e la panna oppure gli oli vegetali saturi come quello di palma e colza.
E’ dura ammettere che l’alimentazione, per quanto sana si riveli, non è sufficiente. Infatti è necessario che lo stile di vita sia salutare, nel modo più completo del termine, comprendendo anche l’attività fisica.
Un po’ di moto, prediligendo quello aerobico, per salvaguardare e mantenere così il nostro organismo quindi la salute quale bene più prezioso.