Alessandro Borghese si mette alla prova, risolvendo un dilemma culinario insinuatosi sui social: cibo ‘vero’ o ‘finto’?
Uno degli Chef più chiacchierati del mondo televisivo, soprattutto ultimamente per le sue idee in merito ai giovani nell’ambito della ristorazione, Alessandro Borghese non si lascia intimidire.
Forte delle sue convinzioni, si mostra sempre sorridente, accanto agli amici e ai suoi colleghi, fiero della sua brigata, incurante delle critiche finora ricevute.
Non solo ma nonostante le tensioni continua ad ottenere grandi successi come volto noto del piccolo schermo, in particolare il programma 4 Ristoranti che ha raggiunto ottimi apprezzamenti durante l’ultima puntata, ambientata a Udine.
Oltretutto è sempre pronto a mettersi in gioco e a questo proposito ha accettato un’ardua sfida per tutti i suoi fan, risolvendo così un complicato enigma.
Alessandro Borghese n’è proprio convinto
Il figlio dell’attrice Barbara Bouchet è certo: il suo team di lavoro è il migliore. Infatti, attraverso le recenti Instagram stories, ha presentato uno ad uno ciascun collaboratore.
Chi ai fornelli, altri che si occupano della lista della spesa per il ristorante e ancora alcuni ragazzi che si occupano di public relations.
Queste persone rappresentano l’anima del locale Il Lusso della Semplicità, affiatati e contenti ma anche dinamici e scattanti, per ogni evenienza, a disposizione dello Chef.
Quest’ultimo inoltre custodisce un’altra radicata convinzione che ha voluto condividere con il suo pubblico.
I cibi ‘finti’ esistono?
Nulla è come sembra e n’è stata data dimostrazione proprio attraverso un servizio de Le Iene, martedì 17 gennaio.
In particolare l’inviato nonché neo-papà Stefano Corti ha aperto un’inchiesta in merito ad alcune aziende americane che produrrebbero cibi vegetali pretendendo di replicare fedelmente quelli originali, a base animale, sia a livello nutrizionale che di gusto.
Si pensi ad un preparato in polvere, composto da farina di tapioca, fecola di patate e buccia di psillio, sostituendo così l’uovo, prodotto della natura costituito da proteine e grassi, vitale apporto per il nostro organismo.
Anche il ‘latte-non-latte‘, così definito, al cui interno racchiuderebbe fibra di radice di cicoria che conferirebbe al prodotto l’aspetto più grasso, tipico della bevanda di origine animale.
Stesso discorso anche per gli hamburger di carne, il cui mistero è stato svelato proprio da Alessandro Borghese, all’interno del suo locale, dovendo indovinare, da bendato, se trattasi di quello originale o ‘finto’.
Innanzitutto una differenza sostanziale inerente la cottura: la carne vera rilascia molto più fumo in vista del grasso in esso contenuto, la versione fasulla invece semplicemente si caramellizza per notevoli quantitativi di zucchero.
Naturalmente, con lo Chef anche qualche sketch, ad esempio non riconoscere il tipo di carne scoprendo solo in un secondo momento che la cottura di entrambi gli hamburger è avvenuta nella stessa padella quindi l’uno ha assorbito i succhi dell’altro: “questo è barare però“, così ha affermato.
A seguito anche delle prove del latte e delle uova, vere o finte, si è dichiarato aperto alle nuove frontiere e prodotti culinari ma: “non devono sostituire niente“.