Sapevi che ci sono alcuni alimenti che aumentano il rischio di perdere la testa? Ebbene sì, cibi che se consumati possono provocare la demenza, un problema che è sempre più diffuso nel mondo occidentale.
Che l’alimentazione abbia una stretta correlazione con la nostra salute è cosa certa, negli anni sono sempre di più gli studi che confermano come il consumo di determinati alimenti possa aumentare il rischio di molte malattie.
Un recente studio dimostrerebbe che il consumo di determinati alimenti può provocare problemi cognitivi e patologie ad essi connessi come la demenza o l’Alzheimer. C’è proprio un elenco di cibi che vanno assolutamente vietati.
Problemi cognitivi e patologie, tutti i cibi che possono provocarli: non mangiarli
Il numero di pazienti cui è diagnosticato l’Alzheimer cresce di più, basti pensare che in America sono 6,5 milioni le persone che hanno questa malattia. Si tratta di numeri enormi, in Italia sono invece 1,2 milioni di persone, praticamente la popolazione di una grande città come Napoli.
Va specificato che la demenza è una condizione biologica che si manifesta con un declino cognitivo, dunque, problemi a ricordare, prendere decisioni ed elaborare pensieri. Tutte cose che affettano la nostra quotidianità.
Chiaramente sono tantissime le cause della demenza, ma un recente studio condotto dall’Università di San Paolo di Brasile e pubblicato sulla rivista JAMA Neurology spiega che c’è una correlazione tra questa condizione e il consumo di alcuni alimenti.
Demenza e problemi di testa: quali sono gli alimenti da evitare
La ricerca pubblicata sulla citata rivista ha analizzato un campione di 10.775 persone – uomini e donne con un’età media di 51 anni – le cui abitudini alimentari sono state seguite per 10 anni. Il team di ricercatori ha analizzato i cambiamenti delle capacità cognitive attraverso test e questionari.
E’ stato così possibile evidenziare che chi consumava all’incirca un terzo delle calorie giornaliere da alimenti ultraprocessati, registrava un maggior declino cognitivo. Parliamo di 600 calorie acquisite da cibo spazzatura.
Secondo i ricercatori brasiliani se più del 20% delle calorie quotidiane deriva da alimenti ultraprocessati, la possibilità di avere la demenza senile aumenta molto. Per capire di che tipo di cibo parliamo, prendiamo in prestito la definizione resa dall’Airc, associazione per la ricerca sul cancro: “Alimenti confezionati e pronti per essere riscaldati o consumati direttamente, frutto di ripetute lavorazioni industriali“. Questi possono “creare problemi per la salute e aumentare il rischio di tumore del colon anche del 30 per cento circa“.
Dunque si tratta di tantissimi prodotti, partendo da snack salati o dolci, fino bevande zuccherate, patatine, merendine e tanti piatti surgelati. Chiaramente il problema è il consumo regolare di questa tipologia di alimenti.