Molti di voi, se non tutti, avranno acquistato il prosciutto cotto industriale, ma sapete veramente cosa contiene? La risposta vi lascerà senza parole.
Le vaschette di salumi già affettati presenti nel banco frigo del supermercato sono certamente una valida e veloce alternativa ad un pasto o uno spuntino di metà giornata. In molti, se non tutti, avranno acquistato almeno una volta una di queste confezioni che, anche per il loro aspetto invitante ci avranno allettato per l’acquisto.
Ma conoscete veramente la composizione di quello che avete portato sulla vostra tavola? La risposta ha lasciato tutti senza parole poiché quello che noi acquistiamo come prosciutto cotto è un cugino molto lontano del salume più prelibato.
Molto spesso avrete visto, fra gli scaffali del banco frigo, comode fette dalla forma rettangolare pronte per l’utilizzo all’interno di toast o piatti più elaborati. Il prosciutto cotto così venduto, però, non è una coscia di maiale fatta cuocere secondo le procedure più tradizionali, bensì un concentrato di diversi ingredienti che danno vita, poi, a quello che tutti chiamano prosciutto.
Da una esclusiva intervista di Report andata in onda qualche tempo fa su Raitre, è emersa una verità sconosciuta ai più. Il prosciutto cotto industriale, almeno quello prodotto nello stabilimento visitato dall’inviata di Report, è confezionato con molti ingredienti che poco hanno di naturale.
Si tratta di un prodotto finito che possiede tra il 65% e il 70% d’acqua. Ma come è possibile far ‘sì che il prosciutto abbia una così alta percentuale di liquido al suo interno? La risposta è presto detta: la carne è unita a molti additivi chimici che permettono al composto di richiamare al suo interno parecchio liquido.
La preparazione seguita passo passo dalle telecamere di Report, è incredibile. All’interno di un macchinario, infatti viene inserita della carne macinata, delle bustine con miscugli chimici e degli insaporitori fatti di sale e aromi che conferiscono al prodotto finale il gusto che tutti noi conosciamo.
Dopo aver mischiato accuratamente il tutto e pressato all’interno di una forma rettangolare, lo stampo viene cotto in forno per l’ultima fase che permette la produzione del salume. Alla vista il prosciutto non è certo allettante, ma come la stessa giornalista racconta, l’odore e il gusto sono molto simili a quelli naturali.
Si tratta certamente di prodotti che hanno passato ogni tipo di test per quanto riguarda il rischio per l’uomo, ma che certamente rendono il prosciutto un prodotto che poco ha a che fare con la norcineria italiana.