Non tutti sanno che ci sono alcune sostanze nei rivestimenti delle pentole così come in altri prodotti che usiamo ogni giorno che sono molto nocive per la nostra salute, si tratta dei pfas: scopriamo cosa sono e quali sono i rischi per il nostro organismo
Probabilmente risulta difficile credere che nelle pentole che usiamo ogni giorno per cucinare ci sia una sostanza nociva per la salute. Ebbene è così, sono i pfas presenti anche in moltissimi prodotti che utilizziamo per la pulizia della casa e l’esposizione prolungata a questi agenti può comportare gravi rischi.
Per Pfas si intendono le sostanze perfluoro alichiliche che possono essere molto nocive per la nostra salute provocando diverse patologie anche gravi. Sono composti che sono stati introdotti negli anni ’50 e che sono utilizzati per rendere più resistenti a grassi e acqua i tessuti. Proprio per questo si trovano in tantissimi prodotti che utilizziamo molto spesso, ignari del pericolo che celano.
I Pfas, dove si trovano e quali sono i rischi
Queste sostanze si trovano nei rivestimenti delle padelle, nei detergenti dei pavimenti così come in articoli medicali. Il rischio è che maggiore è l’esposizione più c’è la possibilità di avere effetti sulla nostra salute. E’ soprattutto l’esposizione a lungo termine a essere il pericolo peggiore. Secondo l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri l’impatto dei Pfas sull’ambiente e sull’uomo è molto nocivo proprio per la persistenza che questa sostanza ha.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cell ha evidenziato come i pfas alterino il sistema endocrino, il microbiota intestinale e può arrivare anche a portare all’infertilità. Ma ci sono effetti ancora più gravi, in alcuni casi sono causa della comparsa di un tumore, soprattutto ai testicoli e ai reni. Molto pericolose queste sostanze anche per la tiroide. Gli esperti spiegano che questi agenti si trovano: “In solventi, plastiche, pesticidi, ma purtroppo anche negli alimenti, portando così alla disbiosi“. Si tratta di una patologia che provoca squilibri all’intestino.
Va anche aggiunto che queste sostanze possono arrivare a colpire anche le donne in gravidanza, ci sono studi che dimostrano come delle tracce siano state trovate all’interno del liquido seminale. “Gli effetti – spiega l’endocrinologo Carlo Foresta – possono colpire tre generazioni, partendo proprio dall’esposizione materna durante la gravidanza, passando per i figli con conseguenti alterazioni riproduttive qualora queste sostanze colpissero gli spermatozoi“.
A preoccupare è il fatto che i pfas siano praticamente ovunque. Recentemente si è detto che sostanze del genere si trovano anche nei vestiti che indossiamo. In questo caso il problema è per i più piccoli che entrano in contatto con queste sostanze nella fase dello sviluppo.